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sabato 11 dicembre 2010

CRETINO

[Aggettivo e sostantivo maschile, (femminile -a); sec. XIX dal francese crétin risalente al vallese creten, cristiano, montanaro delle Alpi occidentali, quindi uomo semplice]


 
  ... [...] ... un consigliere provinciale di Padova, tale Giovannoni, ... chiede di non finanziare più la locale maratona perché "tanto vincono sempre africani in mutande".

... [...] ... A quelli come Giovannoni, di qui in poi, non bisognerebbe più dare del razzista (definizione che quelli come lui mettono ampiamente nel conto, magari godendone), ma del cretino. Cretino come chi, affidandosi a pensieri rudimentali, non elaborati, produce concetti ridicoli, e soprattutto espone al ridicolo i suoi incolpevoli conterranei.

... [...] ... Il rischio che parole idiote come quelle di Giovannoni siano confuse per "opinioni dei veneti" purtroppo c'è. Fanno bene i veneti intelligenti ... a ribellarsi.

(Tratto da "L'amaca" di M. Serra, laRepbblica del 5 dicembre 2010)

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Il Mattino di Padova (05.12.2010): 

 

martedì 30 novembre 2010

BANCHETTO

[Sostantivo maschile, sec. XVI da banco, dall'antico alto tedesco Banch e più tardi banc]

Lambert Sustris, "Il banchetto degli dei", pittura italiana sec. XVI, Venezia


"Che senso ha morire in una corsia tra i lamenti e i rantoli di malati incurabili? Non sarebbe meglio organizzare un banchetto ... [...] ... , e bere del veleno, passare all'altro mondo al suono dei violini, circondato da bellezze ebbre e baldi amici?"

(Tratto da "Il maestro e Margherita", M. A. Bulgakov; cap. XVIII)

N.d.R. Parole di Woland  rivolte a A. Fokic



 laRepubblica.it (30 novembre 2010): Addio a Mario Monicelli :


mercoledì 24 novembre 2010

PAESE

[Sostantivo maschile; sec. XIII, lat. volgare pagense, neutro sostantivato di pagensis (proprio di un villaggio), da pages, contadino, villano, pagano, (pagus, villaggio)]


La quotidianità attraverso le fotografie che ritraggono la mia terra, diventa racconto: il racconto di un paese in guerra. Nelle foto di repertorio, che ritraggono morti, spesso sparati e spesso con il sangue che ancora sta colando, c'è sempre una nota stonata. Prendete a caso la foto di un morto della faida di Scampia e provate a indovinare chi c'è, in prima fila, a guardare la scena. Bambini, tutti bambini. Sono lì, normali. E' guerra.  ... [...] ...
Io mi domando come si cresca così. Che tipo di paese è un paese che permette che questo sia normale.  

(R. Saviano, "La parola contro la camorra", pag. 47, Giulio Einaudi Editore s.p.a, Torino, 2010)


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Foto correlata (purtroppo):




mercoledì 13 ottobre 2010

MORALE

[Aggettivo e sostantivo femminile e maschile; sec. XIII dal lat. moralis, da mos (moris), costume].

Foto di L. Clark 

L'anno dei miei novant'anni decisi di regalarmi una notte d'amore folle con un'adolescente vergine.  
Mi ricordai di Rosa Cabarcas, la proprietaria di una casa clandestina che era solita avvertire i suoi buoni clienti quando aveva una novità disponibile. Non avevo mai ceduto a questa né ad altre delle sue molte tentazioni oscene, ma lei non credeva nella purezza dei miei principi.  
Anche la morale è una questione di tempo, diceva, con un sorriso maligno, te  ne accorgerai.   
                           
(Incipit di "Memoria delle mie puttane tristi", Gabriel Garcia Marquez, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005)





La Stampa ((08/10/20010): "Censurati i giovani nudi di Clark"


martedì 12 ottobre 2010

PAROLE

[Sostantivo femminile; sec. XIII, lat. tardo parabola, cioè la parola per eccellenza. In origine il significato del termine era "insegnamento, discorso". Con il cristianesimo venne a indicare la Parabola del Vangelo. Per attenuazione del senso primitivo: "detto, motto" e per estensione passò a significare qualunque voce articolata esprimente un concetto, sostituendosi al lat. verbum che si volle evitare per il significato sacro attribuito dal Vangelo, cioè "la parola fatta carne"].

Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l'insegnante trasmette il suo sapere agli allievi, con le parole l'oratore trascina con sé l'uditorio e ne determina i giudizi e le decisioni.
Le parole suscitano affetti e sono il mezzo comune con il quale gli uomini si influenzano tra loro. 
Non sottovaluteremo quindi l'uso delle parole nella psicoterapia .....

(S. Freud, "Introduzione alla psicoanalisi", (1915 - 1917). Brano tratto dalla prima serie di lezioni: "Lezione 1 - Introduzione" ).



mercoledì 8 settembre 2010

VIVERE

[Verbo intransitivo e transitivo e sostantivo maschile, sec. XIII;  dal lat. vivere]


                                                  

Confesso il mio stupore davanti alle innumerevoli persone che, se dobbiamo credergli, soffrono perché la loro esistenza è priva di senso. Mi ricordano quegli elegantoni che esclamano, davanti a un favoloso guardaroba, di non avere niente da mettersi. Il semplice fatto di vivere è un senso. Vivere su questo pianeta ne è un altro. Vivere in mezzo agli altri un altro senso ancora, ecc. Affermare che la propria vita non ha senso non è serio. Nel mio caso, bisognerebbe dire che fino a ora la mia vita non aveva uno scopo. E mi stava bene. Era una vita intransitiva. Vivevo in maniera assoluta e avrei potuto continuare così con piena soddisfazione. E' là che il destino mi ha ghermito.
Il destino abitava in un sottotetto.

(Tratto da "Il viaggio d'inverno" di Amélie Nothomb, pag. 24, edizioni Voland, prima edizione: aprile 2010)


N.d.R. Il discutibile "credergli", anziché "creder(e) loro", è fedelmente tratto dalla traduzione.











lunedì 12 luglio 2010

VERITA'

[Sostantivo femminile; sec. XIII, dal lat. veritas -atis, da verus, vero]



XXVII

La tua verità? No, la Verità,
 e vieni con me a cercarla.
 La tua, tienitela.
                                                           A. Machado

   

("Proverbi e cantari" da <Nuove canzoni> di A. Machado, 1917 - 1930) 



 

mercoledì 7 luglio 2010

DICHIARAZIONE

[Sostantivo femminile; sec. XIV da dichiarare, (dal lat. declarare, comp. della part. de e clarus, chiaro)]


 "Renée, non voglio per moglie una di queste ingenue che fanno tanto le spudorate e dietro a quei musetti graziosi non hanno più cervello di un passerotto. Voglio una donna fedele, brava moglie, brava madre e brava donna di casa. Voglio una compagna calma e fidata che stia al mio fianco e mi sostenga. In cambio tu da me puoi aspettarti impegno nel lavoro, tranquillità in casa e tenerezza al momento opportuno. Sono un buon diavolo e farò del mio meglio".
E così fu.

[Da "L'eleganza del riccio" di M. Barbery, Edizioni e/o, 2007]

martedì 22 giugno 2010

DONNE

[Sostantivo femminile; latino volgare domna; latino classico domina, signora]


 G. Klimt, "Die Jungfrau", (1913)
 

Iago: Via, via! Voi donne per la strada sembrate delle pitture. In salotto dei campanelli. Gatti selvatici in cucina. Sante quando ci ingiuriate, e diavoli quando vi insultiamo. Oziose e svagate nei lavori di casa, massaie operosissime soltando quando siete a letto.

Desdemona: Vergogna, calunniatore!

Iago: E' come dico io! Sono un turco se mento. Vi alzate per divertirvi, e andate a lavorare sotto le lenzuola.

(Da "Otello, il Moro di Venezia" di W. Shakespeare [Atto II, scena I])

giovedì 10 giugno 2010

MARKETING

[S. inglese usato in it. come s. m. (da market, mercato)]

Insieme di attività, di studi e di ricerche che servono a stabilire cosa produrre, quando e con quali caratteristiche, a vendere ciò che è stato prodotto e a seguire l'uso che viene fatto del prodotto.


Il lancio di un nuovo prodotto costa all'azienda produttrice molti miliardi.
L'obiettivo è guadagnare molti miliardi.
La banale osservazione "perché non si tengono quei soldi, visto che li hanno già?" è appunto una banale osservazione e la citiamo adesso al puro scopo di non dovercene occupare più.
Le pagine che seguono riassumono le fasi essenziali del lancio di un nuovo detersivo liquido per pavimenti ...

(Da "L'uomo di marketing e la variante limone" di Walter Fontana, Ed. Bompiani, Milano, 1995)

mercoledì 9 giugno 2010

ATTENZIONE

[Sostantivo femminile;  sec. XIV, dal latino attentio - onis, da attendere (rivolgere la mente)]

                                                   ... mi sono imbattuto in una definizione dell'attenzione. L'attenzione è una virtù morale. Essere attenti significa essere giusti con se stessi e con gli altri. Le persone attente sono curiose e attive; studiano e lavorano con entusiasmo, coinvolgimento e passione; scrutano i bisogni degli altri e sono capaci di aiutare.

(Da "Né qui né altrove - Una notte a Bari", Gianrico Carofiglio; Ed. Laterza, 2008)

lunedì 7 giugno 2010

IDENTITA'

[Sostantivo femminile, sec. XV; dal latino tardo identitas-atis]



L'interiorità è mitologia, l'identità una somma   d'illusioni che danno per risultato un caro fantasma incapace di agire e influire su alcunché, un puro ricettore di segni, di stimoli, finché i segni non diventano troppi e cervello e nervi non cercano tregua in droghe e tranquillanti.


(Dalla prefazione di A. M. Carpi al testo "A metà partita, Poesie 1988 - 1999" di Durs Grunbein, Einaudi Ed. Torino, 1999) 
                                                               
           
A. Schoenberg, "Sguardo", (1910)



domenica 6 giugno 2010

SIGNIFICATO


"When I use a word," Humpty Dumpty said in rather a scornful tone, "it means just what I choose it to mean - neither more nor less."

"The question is," said Alice, "whether you can make words mean different things."

"The question is," said Humpty Dumpty, "which is to be master - that's all."


(Da "Through the Looking Glass" di L. Carroll, 1871)

http://www.sabian.org/Alice/lgchap06.htm

[ "Quando utilizzo una parola," disse Humpty Dumpty con un tono piuttosto sprezzante, "significa proprio ciò che io ritengo debba significare - né più e né meno."  "Il problema è," replicò Alice, "se tu puoi fare in modo che le parole significhino cose differenti."  "Il problema è", sentenziò Humpty Dumpty, "chi è che comanda - tutto qui." ]